*Di Elena Giordano
Le grandi banche che operano nel Wealth Management vedono spesso nei Family Office e nei Multi Family Office dei concorrenti mentre spesso, invece, non si rendono conto che con il loro posizionamento, il loro network e le loro competenze possono essere un buon partner per un Family Office.
UBS, ad esempio, considera il segmento dei Family Office ed gli MFO un’opportunità commerciale strategica. Famiglie con un patrimonio superiore a 150 milioni rappresentano la taglia ideale per la creazione di un Family Office, parliamo di strutture che sono in grado di implementare le gestioni patrimoniali, investimenti, il consolidamento fiscale, la governance la pianificazione della successione, ecc., nessun Family Office può fare tutto e la grande banca non può creare un FO taylor made.
Ecco cinque cose che le grandi banche possono fare insieme ai Family Office
- Trading. Le grandi banche spesso possono svolgere le funzione di un FO ma con un livello di accuratezza e taylorizzazione insufficiente per le grandi famiglie imprenditoriali ma, d’altro canto, hanno a disposizione piattaforme di trading molto efficienti pertanto anche se i clienti dei Family Office hanno un proprio CIO hanno comunque bisogno di una controparte forte per le negoziazioni
- Investment Banking. Una cosa che sicuramente i Family Office non possono fare in maniera perfetta è la combinazione di gestione patrimoniale e investment banking. Banche come UBS hanno molte competenze e relazioni nell’ investment banking e pertanto sono un partner naturale dei FO.
- Conoscenza delle geografie. Le grandi banche con una presenza forte in tutte le geografie sono anche in grado di interpretare le forti differenze regionali nei bisogni dei FO mettendole a fattor comune, se richieste, per una proposta consulenziale: i clienti europei spesso privilegiano la conservazione della ricchezza e il trasferimento di beni attraverso le generazioni, l ‘Asia è meno avanzata in termini di sviluppo dei Family Office e spesso vi è una commistione fra beni familiari e aziendali, la Cina, invece, è un mercato in rapidissima crescita e le famiglie sono concentrate sviluppo della propria attività.
- Private Equity. Nelle allocazioni di portafoglio dei Family Office i portafogli di PE rappresentano il 20% delle allocazioni del portafoglio medio. Negli ultimi quattro anni gli investimenti in PE sono cresciuti e i rendimenti sono sempre stati rilevanti (noi stessi di Albacore abbiano avuto nei nostri portafogli di PE rendimenti attorno al 14% negli ultimi anni). Nell’ambito del Private Equity, l’attenzione si concentra sui fondi di venture capital e su investimenti diretti e coinvestimenti. C’è un grande interesse ma in realtà, trovare gli affari non è facile e non mancano le richieste da parte delle famiglie di unire le forze con altri FO sugli investimenti in PE. Le grandi banche possono fare tanto in questo ambito: database di aziende investibili, analisi, connessioni fra famiglie imprenditoriali e FO appartenenti a geografie diverse.
- Analisi di scenario. Le grandi banche grazie ai loro database ed ai loro centri sono in grado di interpretare le tendenze di investimento e i bisogni dei nuovi dirigenti dei family office: uno degli argomenti sul tavolo nei Family Office moderni sono gli impact investments e la filantropia che sempre più saranno oggetto di interesse da parte dei Millennials. Sempre più costoro si avvicinano a governare le leve di investimento della famiglia perché, in fondo, il 70% dei FO prevede una transizione generazionale nei prossimi 10-15 anni.