Puntare sulle Banche europee

Tronci-LaStampa-15-5-17-2

Roberto Tronci, Chief Investment Officer di Albacore ha risposto ad alcune domande de La Stampa .Qui il testo dell’intervista che, prevalentemente si basa sulle conseguenze del voto Francese.

D)    Dove vedete le opportunità dopo il voto in Francia?

R) L’elezione di Macron è un fattore positivo per l’Europa e per i mercati. Continuiamo a vedere opportunità per un’esposizione sul settore bancario europeo (malgrado abbia corso tanto) con maggiore esposizione a banche commerciali italiane.

Maggior cautela sulle banche popolari vista la copertura sull’esposizione ai Non Performing Loan, ancora parzialmente carente. Crediamo che molto gradualmente la BCE diminuirà il QE e questo favorirà l’irripidimento della curva dei rendimenti europea, a tutto vantaggio dell’attività bancaria tradizionale.

D)    Qual’è adesso l’area geografica più promettente?

R) Già da inizio anno eravamo positivi sul mercato azionario europeo, visti i dati economici europei in miglioramento e le differenti valutazioni tra Usa ed Europa, e lo consideriamo più interessante di quello americano, anche tenuto conto l’ottimismo post elezione di Trump. Allo stato attuale, malgrado la performance relativa ed assoluta europea sia migliore di quella americana, continuiamo a preferire l’Europa e l’elezione di Macron contribuisce significativamente alla nostra allocazione. Una minor rigidità dei tedeschi sulle politiche di bilancio europee dovrebbe ancora favorire i paesi periferici europei (Italia in primis) a condizione che ci sia attenzione da parte di questi ultimi alle riforme strutturali e che si evitino derive politiche populiste.

D)    Avete posizioni sull’Italia e quali?

R) Non le abbiamo direttamente, ma tramite alcuni fondi in cui investiamo. Sicuramente Cerved, Credem, Interpump, Inwit, Unicredit, Ferrari e altre ancora.

D)   Qual’ il settore italiano in cui credete maggiormente?

R) Le small mid cap italiane sono ancora di interesse visto tutta l’attenzione che i PIR (Piani Individuali di Risparmio) stanno riscuotendo.

Il successo dei PIR sta comportando un sensibile apprezzamento di queste azioni e quindi il momento attuale non è proprio dei migliori, ma in termini di medio periodo crediamo ci sia ancora spazio operando con cautela e selettività.

D)   Quali sono le società più interessanti?

R) Oltre a quelle segnalate prima e traendo spunto anche da alcuni fondi in cui investiamo aggiungiamo Ima, Iren, BFF Farma Factoring, ma anche Moncler e Mediobanca.

Tra queste una delle migliori opportunità potrebbe essere rappresentata da Inwit vista la valutazione a sconto in confronto alle società americane del settore. Si tratta di una utility in crescita grazie alla necessità da parte delle compagnie telefoniche di continua espansione della copertura dati. Inwit ci pare essere la candidata naturale all’acquisizione delle torri Wind che saranno vendute nei prossimi 12-18 mesi, il che comporterà significative sinergie ed un sensibile aumento di valore di Inwit stessa.

Se il No al referendum porta incertezza nei mercati

strada

Oggi sul Corriere della Sera Federico Fubini, il vicedirettore intervista Martin Wolf capo dei commentatori del Financial Times . Wolf sostiene che un No al referendum potrebbe portare ad una sfiducia degli investitori nei confronti dell’Italia e,  del resto,  sostiene Wolf Renzi è uno dei pochi leader europei con una agenda di riforme che sta portando avanti  e  se perde  è naturale che i mercati pensino che abbia perso la sua sfida, che non sia in grado di fare le riforme e che il Paese si avvii in una fase di incertezza .

Questa l’opinione del direttore associato del Financial Times ma proprio oggi il Wall Street Journal allarga lo spettro facendo un collegamento (non è la prima volta in realtà) fra il voto al referendum e la situazione delle banche in Italia e in particolare quella del Monte dei Paschi.James Mackintosh individua il Monte come la perfetta intersezione fra economia e politica e se viene meno la parte politica (in questo caso il No al referendum) trovare i 5 miliardi che servono al Monte per la ricapitalizzazione di cui si sta occupando JP Morgan diventa difficile. Se Renzi vince, secondo Mackintosh, Il Monte viene ricapitalizzato grazie anche alla fiducia dei mercati e questo sarà uno dei casi in cui politica e banche possono andare d’accordo.

Super Mario e i consigli a Germania e Italia

BCE.jpg

“Se tutti i paesi facessero le riforme strutturali il QE sarebbe più efficace” ha affermato Mario Draghi ieri in conferenza stampa a Francoforte. Il Board della BCE ha lasciato invariati i tassi e le condizioni  del Quantitative Easing. “Se si presenta la necessità agiremo- ribadisce Draghi – e la cinghia di trasmissione non ha mai funzionato meglio.

Secondo Draghi ” le banche fanno credito ad imprese e famiglie la concorrenza fra le banche trascina le attività di prestito, la Germania -conclude Draghi- ha spazio per una politica fiscale che è una questione di mix non di più  di quantità. Riassume il tutto   Ferdinando Giugliano di Repubblica giugliano

Draghi ha inoltre ammesso per la prima volta che la BCE si può trovare di fronte alla scarsità di titoli da acquistare per portare avanti il QE come sostiene il Financial Times e come riportiamo in questo estratto del FT

estrattoft

Secondo Federico Fubini del Corriere della Sera: Draghi però potrebbe aver seminato più indizi di quanto non avesse l’aria di fare. La Bce oggi prevede che la ripresa nell’area euro rallenterà già un po’ l’anno prossimo (anche se quella dell’Italia non ha ancora accelerato) e sempre secondo Fubini il consiglio all’Italia è nel tweet qui sotto

fubini2  Il banchiere centrale italiano conclude che l’inflazione dovrebbe risalire verso livelli più sani pian piano, ma solo a condizione che ci sia un «proseguimento» delle politiche monetarie attuali della Bce.