Le grandi imprese o multinazionali continuano a immettere flussi di denaro nel Venture Capital trasformandolo, di fatto, nel cosiddetto Corporate Venture Capital (CvC) al punto che il numero di Cvc dal 2011 a oggi è più che raddoppiato. Il Corporate Venture Capital sta sconfinando dai tradizionali settori in cui era solito investire (high-tech e sanità) e negli ultimi tempi tanti grandi gruppi hanno creato nuove divisioni venture per entrare in alcuni mercati. Nel 2015 i finanziamenti con la partecipazione di corporate venture capital a livello internazionale sono saliti del 70% rispetto al 2014.
Complessivamente nel 2015 il Corporate Vc ha partecipato a 1301 finanziamenti in tutto il mondo, per un totale di 28,4 miliardi di dollari. Un balzo del 70% rispetto al 2014, quando furono investiti 16,7 miliardi di dollari in 1245 deal. In particolare il terzo trimestre del 2015 ha rappresentato un autentico record sia in termini di numero di finanziamenti sia per denaro erogato con la partecipazione di Cvc. Tutto questo è dovuto in parte al sostegno fornito dal Cvc ad alcuni mega-round di finanziamento da oltre 100 milioni di dollari ai cosiddetti unicorni (le startup valutate sopra il miliardo di dollari). Il picco – Il 2015 ha visto un numero record di Cvc, tra quelli nuovi e quelli già attivi a livello mondiale. L’anno scorso 85 nuove unità di Corporate VC hanno realizzato il loro primo investimento, proseguendo nella lunga marcia iniziata nel 2010, quando il loro numero è cominciato ad aumentare. Nel 2015 sono anche cresciuti i CvC che hanno fatto investimenti sia in fase seed sia in una fase più matura della società nella quale investivano.
In crescita gli investimenti in Europa – Le startup nordamericane hanno preso il 69% dei finanziamenti da Corporate Venture mondiali nel primo trimestre del 2015, ma la percentuale è scesa al 59% nel terzo trimestre, mentre l’Asia, al secondo posto, e l’Europa, al terzo, conquistavano terreno. Il numero 1 per investimenti è Intel Capital, la divisione di Intel Corporation nata appunto per gestire venture capital, investimenti internazionali, merger e acquisizioni. Nel 2015 Intel Capital ha investito il 18% in più di GV (la ex Google Ventures), che si piazza così al secondo posto. Intel Capital ha realizzato massicci investimenti all’estero, con il 32% di essi in società esterne al mercato statunitense.
I finanziamenti di Cvc statunitensi in Internet sono scesi del 34% nel primo trimestre 2015, ma hanno recuperato fino ad arrivare al 49% entro la fine dell’anno. Quasi a pari merito gli investimenti in healthcare (17,2%) e mobile (16.5%).
Gli investimenti diretti in startup – Oltre alle unità specificamente dedicate al venture capital, le multinazionali possono anche decidere di investire direttamente in startup che vengono finanziate con capitale di rischio. Le corporate hanno partecipato a 668 finanziamenti di questo tipo, per un totale di 26,9 miliardi di fondi raccolti nel 2015.
Il report completo qui
http://www.economyup.it/upload/images/03_2016/160331183647.pdf