Aumentare il peso dei grandi patrimoni negli investimenti in P/E

di Roberto Tronci *

Pochi giorni fa si è svolta a Milano l’assemblea annuale dell’ AIFI. Fra i tanti dati emersi da notare quello sulla raccolta e sui disinvestimenti anche se  gli investimenti sono stati in calo per il private equity e il venture capital italiani nel 2017.  I ritorni lordi sono stati di tutto rispetto, in media del 12,5%, al di sopra della media decennale del 10%. Dai dati AIFI viene fuori inoltre  che i fondi hanno lavorato soprattutto su deal di dimensione medio piccola.

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Nel 2017 sono stati raccolti 5,03 miliardi di euro fra fondi di private equity e venture capital, in netta crescita dagli 1,3 miliardi del 2016 ma questa raccolta si deve per la maggior parte al closing di alcuni grandi soggetti istituzionali come F2i SGR, QuattroR sgr e Fondo Italiano d’Investimento SGR, che da soli hanno raccolto 4,11 miliardi. La raccolta privata ha segnato un calo del 29% a 920 milioni dai poco meno 1,3 miliardi del 2016. Il tutto con investitori soprattutto italiani (72%) e con gli stranieri che si fermano al 28%.

In ogni caso l’investimento in capitale di rischio di società italiane non quotate paga ancora bene secondo Kpmg infatti l’ Irr lordo è stato del 12,5%, anche se sotto il 14,5% del 2016 e sotto il picco al 19,7% del 2014. Possiamo confermare anche dal nostro punto di vista: storicamente Albacore Wealth Management ha sempre avuto nei suoi investimenti rendimenti a due cifre.

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I possessori di grandi patrimoni (investitori individuali e Family Office) hanno contato per il 27% nei fondi investiti da soggetti privati nel 2017 e Fabio Innocenzi presidente dell’Associazione Italiana Private Banking sostiene che è ancora basso il peso dei prodotti finanziari alternativi nei portafogli private .

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Per favorire un maggiore investimento di operatori di Wealth Management e Private Banking secondo Innocenzi  sarebbe importante l’abbassamento della soglia minima di accesso per permettere la giusta diversificazione degli investimenti e prevedere una categoria di investitori Private intermedia tra investitore retail o professionale. Il tutto ovviamente nel pieno rispetto dei requisiti di tutela posti da MiFID2 favorendo pertanto  la scelta da parte del cliente di voler cogliere le opportunità offerte da prodotti meno liquidi.

Da notare infine  che i disinvestimenti sono stati più facili negli ultimi tempi: nel 2016 il valore dei disinvestimenti (calcolato al costo di acquisto delle partecipazioni) si è attestato a 3,752 miliardi di euro per 202 operazioni, il valore più alto di sempre, con un numero di write-off, cioè di svalutazioni parziali o totali, ai minimi storici, pari al 6% del totale.

 

*CIO  Albacore Wealth Management

 

 

 

Autore: Albacore

Società di consulenza svizzera che offre esperienza e professionalità per la gestione di patrimoni strutturati di famiglie imprenditoriali e HNWI