Gli avvenimenti di politica internazionale di queste ultime settimane oltre ad aver lasciato una scia di incertezza fra operatori e commentatori hanno generato ipotesi su come due Paesi ( Inghilterra e Stati Uniti) che sono stati protagonisti di questi avvenimenti (Brexit ed elezioni presidenziali) gestiranno alcune situazioni.
La prima è la perdita dell’indipendenza delle banche centrali. Secondo Wolfgang Munchau del Financial Times sia Trump che Theresa May in Inghilterra nomineranno i due governatori delle banche Centrali fra gli appartenenti al loro inter circle ponendo fine al mito dell’indipendenza della banca centrale.
I consiglieri di Trump qualche settimana fa durante la campagna elettorale sono stati chiari: il presidente vorrebbe, nel caso fosse eletto, vedere alla banca centrale un banchiere che rispecchia la sua idea di politica economica. Non vorrebbe un un banchiere che ha creato una falsa economia grazie a una politica di bassi tassi di interesse e che non ha sostenuto la crescita ma creato una bolla.
E se ci sono banchieri come Victor Constancio della BCE che sostengono che Trump porterà incertezza con la sua politica protezionistica anche in Inghilterra, Theresa May, non le manda a dire al suo banchiere centrale velatamente accusato di aver sbagliato la politica monetaria. Secondo la May la banca di Inghilterra non favorendo abbastanza la crescita, resta comunque un fatto che Mark Carney, il governatore ha già chiarito che lui non si fa dettare l’agenda dalla politica.